Un’adeguata sicurezza alimentare, diritto di ogni persona
Ogni persona ha diritto ad un’adeguata sicurezza alimentare, ha affermato monsignor Renato Volante, osservatore permanente della Santa Sede presso la FAO (Food and Agricolture Organization).
Intervenendo nel corso della XXIV sessione della Conferenza Regionale per l'Africa dell’organizzazione, svoltasi a Bamako (Mali) dal 30 gennaio al 3 febbraio 2006, il rappresentante pontificio ha ricordato l’“interesse con cui Santa Sede guarda alle iniziative della FAO, incluse quelle a livello regionale”, “con una speciale attenzione alla situazione africana, riferendosi particolarmente ai Paesi africani meno sviluppati”.
La partecipazione alla sessione, per monsignor Volante, “permette alla Santa Sede non solo di conoscere in modo più diretto i diversi problemi agricoli e il sostentamento delle comunità rurali”, ma anche di incoraggiare i Paesi membri della regione “al compimento delle responsabilità volte a garantire un’adeguata sicurezza alimentare”, fondamentale per “liberare gli individui e le comunità dalla fame e dalla malnutrizione”.
“I Paesi africani, in stretta cooperazione con la FAO, sono chiamati a sviluppare strategie capaci di portare a stili di vita, ambiente, aumento delle entrate, sicurezza alimentare e produzione agricola sostenibili, riflettendo in primo luogo su come la gente possa uscire e rimanere fuori dal sottosviluppo”, ha osservato Volante.
A questo proposito, la delegazione vaticana considera “di grande rilievo” il conseguimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio per sradicare la povertà e la malnutrizione, “un obiettivo che sembra manifestare l’essenziale necessità che ogni azione nel settore dell’agricoltura e dell’alimentazione venga rafforzata, e soprattutto ripensata, alla luce dei reali squilibri che la situazione presenta”.
Ciò è possibile “tenendo conto delle varie esperienze e dei sistemi o delle pratiche abituali che derivano dagli autentici valori africani”, ha constatato l’osservatore permanente.
Dopo aver constatato che “sembra che la situazione di insicurezza alimentare stia diventando più seria”, monsignor Volante ha attribuito questo peggioramento “alla crescita dei sistemi di produzione che sono sempre più legati alla disponibilità di una terra e alla politica, ai metodi su larga scala e al degrado ambientale, che per l’agricoltura comprende, tra le altre cose, il degrado del suolo e la scarsità d’acqua”.
Di fronte a queste sfide, “diventa sempre più necessario sviluppare un’azione convergente attraverso la Piattaforma della prossima Conferenza Internazionale sulla Riforma Agraria e lo Sviluppo Rurale, così come con le strategie pianificate dalla Nuova Partnership per lo Sviluppo dell’Africa (NEPAD) nel fornire assistenza tecnica per costruire le capacità per promuovere lo sviluppo delle comunità di agricoltori”.
La Chiesa cattolica, ha affermato, è disponibile “nei suoi vari settori e nelle sue varie istituzioni a cooperare nelle attività di umanizzazione nelle realtà della fame, del sottosviluppo e della povertà”.
Nel contesto della sessione della FAO, l’osservatore permanente ha voluto anche ricordare “il lavoro molto apprezzato di uomini e donne, religiosi e laici, che dedicano la loro vita non solo all’annuncio della nostra dottrina, ma anche ad una paziente e perseverante opera di assistenza sociale ed educativa”, “un sostegno che dovrebbe essere considerato non solo logistico, ma anche una fonte di ispirazione programmatica e ideale”.
“Garantendo ad ogni persona la possibilità di avere uno standard di sicurezza alimentare adeguato e di qualità – ha concluso –, ciascuno di noi partecipa al grande disegno della Creazione e ha l’opportunità di porre i valori prima degli interessi, in base ai principi fondamentali di umanità e giustizia”.