Vincenzo Spinosi, Re della pasta italiana dal 1933
La figura di Vincenzo Spinosi è di particolare interesse, soprattutto per le massaie alle prese quotidiane con la preparazione di un buon piatto fumante di pasta.
Il Nostro è il notissimo pastaio di Campofilone(AP) che ha pubblicato di recente un particolare ricettario dedicato ai “Maccheroni di Campofilone”, ormai conosciuti in tutto il mondo, con il nome di “Spinosini 2000”, la pasta all’uovo con Omega 3 apprezzata da tutti i grandi chefs. Si tratta di un piatto assai richiesto e sempre presente nei menù della ristorazione internazionale, parte integrante dell’inconfondibile matrice mediterranea.
La creatività degli “Spinosini 2000”, unitamente al lavoro degli chefs che operano nei maggiori hotels di tutti i Continenti, ha valorizzato il buon nome della tradizione degli artigiani pastai marchigiani nel mondo, fra i quali Paolo Antinori del “Fortino Napoleonico” di Portonovo(AN) che li ha ribattezzati “Spinosini con Omega 3 al sugo di brodetto anconetano”. Il piatto fu servito a suo tempo anche a Sua Santità Giovanni Paolo II in occasione della sua visita al Santuario di Loreto il 5 settembre 2004 e in questa circostanza il cuciniera fu lo stesso Spinosi in collaborazione con lo chef Roberto Cingolani che aveva curato il menù per il Santo Padre e tutto il clero presente nella storica giornata lauretana.
Nelle sue molteplici performances Spinosi si è certamente distinto in occasione del volo a 10.000 metri di quota sulla linea Londra – New York coperta dal Concorde nella quale ha servito un piatto di “Spinosini” , e sfogliando il suo ricettario si scoprono nomi illustri della cucina internazionale.
Le ricette che hanno reso famosi gli “Spinosini” nel mondo sono elaborate con intelligenza e sono facili da eseguire, quindi alla portata di tutte le cuoche grazie al sapiente utilizzo di prosciutto, buccia di limone, e formaggio Grana oppure Parmigiano.
A Bangkok, presso il ristorante “Angelini” viene servito il “Shangri-La al prosciutto e limone”, sempre richiesto dalla clientela di tutto il mondo, e il segreto di questa pasta, lavorata a mano, sta nelle uova. Con la collaborazione della Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche è stata condotta una capillare ricerca sulle galline della “varietà livornese”, nutrite con una dieta integrata con cereali di qualità ed olio di girasole spremuto a freddo ma ricco di Omega 3 con l’aggiunta di vitamine. Per confezionare la pasta vengono utilizzate delle semole speciali, ottenute dal grano duro rigorosamente selezionato e l’impasto, eseguito a mano, prevede l’utilizzo di sole uova di giornata intere con Omega 3. In questo modo nascono giornalmente gli “Spinosini 2000” e il Nostro, coadiuvato in laboratorio dai due figli, produce anche altre varietà di pasta molto richieste.
Le ricette della tradizione culinaria internazionale sono presenti sul sito www.spinosi.com.
Alfredo Zavanone